La prevendita di Bitcoin Hyper ($HYPER) raggiunge i 24,6 milioni di dollari grazie al FOMO che attira gli investitori

La corsa di Bitcoin Hyper nasce da una presale che ha superato 24,6 milioni di dollari, spinta da investitori che non vogliono restare fuori e da un’idea semplice: rendere Bitcoin più rapido e meno costoso, aprendolo a usi quotidiani e più mainstream.
Nel primo piano c’è un obiettivo chiaro, cioè portare la scalabilità a livelli modello Solana e superare il collo di bottiglia dei famosi 7 TPS, che oggi creano code, tempi di conferma lunghi e pagamenti che in ore di punta diventano frustranti per chiunque.
Nelle discussioni sulla presale, molti la citano tra le migliori crypto presale, complice la narrativa “upgrade di Bitcoin” che di solito accende l’immaginario degli investitori e porta capitali freschi; a Q4 l’interesse è alto e il clima di mercato tende al bullish.

Perché serve un Layer-2 veloce
Quando la rete è affollata, la priorità a chi paga più commissioni lascia in coda micro-pagamenti e transazioni economiche, con un effetto a catena che tiene lontani nuovi utenti e rallenta builders e aziende che chiedono finalità più prevedibili.
I numeri dell’ecosystem non aiutano, perché nel 2025 la maggiore attività degli sviluppatori è su Ethereum e poi su Solana, mentre Bitcoin arranca, segno che i limiti di TPS frenano idee e applicazioni che vorrebbero girare senza colli di bottiglia.
Soluzioni esistenti hanno provato a mettere una pezza; Lightning ha sofferto tra bug, routing complicato e canali sbilanciati, altre Layer-2 hanno stretto troppo sulla centralizzazione o chiesto ai miner compromessi difficili, quindi lo spazio per innovare c’è eccome.
Cosa promette Bitcoin Hyper, in pratica
Bitcoin Hyper dichiara un’architettura che combina SVM e Canonical Bridge per avvicinare la capacità di produzione di Solana al mondo Bitcoin, con esecuzione rapida degli smart contract e trasferimenti che mirano a svolgersi in secondi, non minuti, e costi più bassi e prevedibili.
La SVM ha già dimostrato prestazioni elevate in ambienti dove la concorrenza delle transazioni è intensa, e qui punta a sbloccare applicazioni DeFi, gaming e pagamenti veloci, dove serve capacità di calcolo parallela e una latenza ridotta fin dal primo click.
Il Canonical Bridge dovrebbe connettere Hyper e Layer-1, “wrappando” i bitcoin sulla rete Hyper dopo la conferma nel Relay Program; i token restano utilizzabili nell’ecosistema finché non si decide di rientrare, superando l’attuale fee-based priority che frena l’uso.
Perché stanno entrando i capitali
L’idea di eliminare le code tramite capacità e finalità quasi istantanea piace sia ai piccoli sia agli istituzionali, poiché riduce l’ansia del price discovery nei picchi di rete e permette user experience più lineare, elemento chiave per l’adozione quotidiana.
I flussi della presale mostrano acquisti pesanti, con whales da 379.900, 274.000 e 180.600 dollari, oltre a movimenti più piccoli come 11.300 dollari; segnali che fanno pensare a fiducia nell’esecuzione tecnica e nella possibilità di costruire liquidità in tempi brevi.
Al momento i token si comprano a 0,013155 dollari, con staking dinamico al 48% che attrae chi ama rendite immediate, sebbene il rendimento scenda quando gli staker aumentano; gli step di prezzo in presale tendono a salire col passare delle waves.
Tempistiche, narrativa e rischi
La finestra di uscita è tra Q4 2025 e Q1 2026, quindi c’è tempo per test, audit e partnerships; se il mercato resta bullish, la story di “Bitcoin che scala” può restare centrale, ma l’esecuzione dovrà essere impeccabile e le go-live progressive.
Il team promette scalabilità e riduzione drastica dei tempi, tuttavia le lezioni passate di Lightning insegnano che instradamento, sicurezza dei bridge e UX dei wallet fanno la differenza; servono strumenti semplici e documentazione chiara per non perdere la spinta iniziale.
Se l’integrazione con builders e exchanges arriverà in fretta, Hyper può diventare terreno fertile per app ad alta intensità di traffico, dove la stabilità del TPS conta più del picco massimo, e dove fees stabili aiutano a pianificare modelli di business.
Scenario di prezzo e prospettive
C’è chi immagina un rally post-lancio, dopo la classica fase di “cash-in” iniziale, con obiettivi a 1,50 dollari entro il 2030 e ritorni teorici nell’ordine dell’11.302%, calcolati sul prezzo attuale; ipotesi ottimistiche che dipendono da execution e contesto macro.
Il sentiment di novembre tende al bullish e aiuta la narrativa della presale, ma resta fondamentale la gestione dei rilasci e l’arrivo di casi d’uso reali; senza traction concreta, il mercato ricalibra in fretta, e la community chiede progressi misurabili.
Per ora la storia regge su tre pilastri: tecnologia riconoscibile, ponte con Layer-1 e focus su commissioni basse e finalità rapide, perché gli utenti vogliono pagare in pochi secondi e gli sviluppatori vogliono costruire senza temere colli di bottiglia.
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